Bioprogettazione

Cos'è la BioArchitettura:

Si definisce BIOARCHITETTURA la disciplina progettuale che attua e presuppone un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse. La Bioarchittettura tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali. Ciò al fine di realizzare un generalizzato miglioramento degli standard qualitativi della vita attuale e futura. si preoccupa degli effetti biologici e degli inquinanti connessi con gli edifici e gli arredamenti, e tratta di argomenti interessanti e rispettabilissimi come il migliore sfruttamento dell'energia, naturale ed artificiale, per l'illuminazione e il riscaldamento, l'utilizzo di materiali non inquinanti, di tecnologie sostenibili, ed altri simili. Viene indicata anche con altri termini, ad es. architettura bioclimatica.

L'eco-architettura e l'architettura bioclimatica disegnano un nuovo concetto di "edilizia verde" nel pieno rispetto dell'ambiente, con una minore spesa per chi ci abiterà. L'edilizia verde può ridurre del 50% la spesa energetica delle famiglie e abbattere l'inquinamento di CO2 prodotto dal riscaldamento, l'illuminazione e la climatizzazione.

Architettura bioclimatica significa molte altre cose e per questo rischia di significare troppo poco. La bioarchiettura non è una moda o una disciplina scientifica moderna, nè una creazione di ecologisti sognatori, costituisce oggi una risposta allo stato di progressivo degrado e distruzione dell'ambiente che ci ospita.Ma provate a pensare a un edificio costruito tenendo conto dell'armonia e gli equilibri dell'ambiente circostante, realizzato con materiali che riducono al minimo l'impatto inquinante ed estremamente funzionale ai bisogni per cui è stato pensato.

Bioclimatico (Bio – vita climatico – clima) - disciplina che studia la relazione tra organismi viventi e clima, l'edificio bioclimatico è quindi un edificio adatto al luogo al clima e alle esigenze del cliente che tende al miglior sfruttamento delle risorse naturali e all'utilizzo di materiali ecologici, in prospettiva di rispetto dell'ambiente e di risparmio energetico.Il consumo di una risorsa non rinnovabile deve essere ridotto al minimo; una risorsa rinnovabile non può essere sfruttata oltre la sua capacità di rigenerarsi; non si possono immettere nell'ambiente più sostanze di quanto l'ambiente riesca ad assorbire; i flussi di energia e di materiali devono essere ridotti ai livelli che generano minori rischi. Infatti l'architettura bioclimatica si fonda sull'apporto energetico delle fonti rinnovabili per ottenere confort e buon funzionamento dell'edificio, pur riducendo la dipendenza da impianti meccanici ed elettrici.

Biocompatibile - privo di effetti dannosi nei confronti di tessuti ed organi, sostanza che possa creare una relazione costruttiva (metabolizzata) con un organismo vivente, il concetto è strettamente connesso a quello di sviluppo sostenibile.. Le risorse del territorio esprimono equilibri ambientali e lo stato di salute dell'ecosistema generale a fronte dei quali è valutata la sostenibilità ambientale delle trasformazioni del territorio. Sono risorse naturali del territorio: l'aria, l'acqua, il suolo, gli ecosistemi della flora e della fauna.E' necessario quindi pretendere la bioarchitettura biocompatibile come dottrina giusta in contrapposizione all'edilizia normale, il corpo è un pezzo d'ambiente .Bioarchitettura non è una formula, ma è un approccio, l'architettura è tutto ciò che progettiamo e che lo lega all'ambiente e chi ci vive all'interno.

Ecosostenibile - è uno sviluppo contemporaneamente capace di assicurare il miglioramento della qualità della vita, mantenendo nei limiti naturali la capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono, un modello di sviluppo è sostenibile quando è anche capace di assicurare adeguate condizioni della vita anche alle future generazioni. Qualità della vita, non significa rinunciare a qualcosa e pagare di più, al contrario significa alta qualità degli ambienti costruiti e alta qualità dell'abitare, evitare gli sprechi non significa rinuncia, ma più razionalità e più economia. Utilizzare e gestire le risorse naturali considerando, non solo la loro disponibilità sul mercato e il loro prezzo, ma sempre nella piena consapevolezza, che la loro quantità sulla terra è limitata e che il loro uso può generare effetti negativi sull'ambiente , nostro unico habitat. Non deve limitare lo sviluppo del vivente", conservare i sistemi di supporto alla vita; e favorire la diversità biologica; assicurare che gli usi delle risorse rinnovabili siano sostenibili e minimizzare il consumo delle risorse non rinnovabili; mantenere entro la capacità di carico gli ecosistemi che la sostengono; aumentare l'efficienza urbanistico-ambientale del sistema urbano; migliorare le condizioni socio-economiche della comunità; coinvolgere la comunità nel processo decisionale. In sostanza lo sviluppo sostenibile è mettersi in relazione con il territorio.

LO SVILUPPO SOSTENIBILE "Lo Sviluppo Sostenibile è quello che soddisfa i bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future" – Commissione Bruntland, Our Common Future, 1987."Per Sviluppo durevole e sostenibile si intende uno sviluppo che consenta di fornire servizi ambientali, sociali ed economici a tutti gli abitanti di una comunità senza minacciare l'operatività dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi" – International Council for Local Environment Iniziatives (ICLEI), 1993.

Con il diffondersi della coscienza ambientale, una certa parte di progettisti interessati alle relazioni tra consistenza formale e funzionamento del sistema costruito ha cominciato a sperimentare un nuovo linguaggio per l'architettura in grado di esprimere i caratteri del rispetto ecologico e del miglioramento delle condizioni di vivibilità senza dover per questo accettare il prezzo di una riduzione dei valori qualitativi ed estetici. Un grande passo avanti nelle sperimentazioni è stata la valorizzazione di una serie di principi fondamentali come l'ombreggiamento, la ventilazione, l'isolamento termico, il raffrescamento, la deumidificazione, la protezione dalle precipitazioni, la riduzione dalle dispersioni termiche, l'illuminamento naturale, la captazione solare, recuperando anche soluzioni architettoniche millenarie nate dall'adattamento ambientale delle più diverse etnie.

I problemi che si pongono i progettisti, sempre più attenti a ogni aspetto formale, tecnico e metodologico della bioarchitettura, sono quelli di progettare edifici in cui non siano più distinguibili i sistemi solari attivi da quelli passivi ma in cui l'intero sistema edificato rappresenti la soluzione insieme formale e tecnica al problema climatico locale; impiegare alcune risorse naturali come l'acqua, la luce, il suono, la vegetazione; e infine realizzare architetture "reattive", capaci cioè di adeguarsi nel tempo alle condizioni esterne.

La bioarchitettura si pone inoltre l'obiettivo di migliorare la fruibilità di ogni tipo di spazio, volgendo la sua attenzione anche verso il sistema ambientale in senso più ampio. Le amministrazioni e gli strumenti urbanistici dovrebbero tenere in seria considerazione questi principi, ma al contrario, la maggior parte delle volte, ostacolano le realizzazioni con l'utilizzo di questi principi.

Oggi l'eco-casa non è più un lusso per pochi o la scelta di qualche spirito illuminato. La casa ecologica comincia a uscire dalla vaghezza delle buone intenzioni e nell'ambiguità della new age per entrare nel mondo concreto di tutti.

Secondo alcuni, però, la definizione di cosa sia ecocompatibile non è cosa facile nè scontata: le incertezze vengono quando ci si chiede se è più ecologico un prodotto di sintesi, ma che consente rilevanti risparmi in termini di energia o se si deve invece preferire un prodotto di origine vegetale più costoso in termini di cure, di spazio occupato, di trasporti, di manutenzione, "naturalmente" più vulnerabile e meno duraturo. La risposta a mio avviso anche se non semplice, nel dubbio agire in termini di risparmio energetico, infatti i ns. amici oltralpe, ammettono una coibentazione in polistirolo purchè impiegata in forti spessori (cm.18/25).

Il termine Bioarchitettura, come accade a tutte le parole magiche, succede però che il termine ecologico ognuno lo usa a modo suo., ma più semplicemente è l'arte del controllo ambientale attraverso la manipolazione della forma e della struttura degli edifici, il progetto in bioarchitettura è uno stile di vita, un modo di guardare la realtà, è un processo non mirato a mettere in ordine elementi ma collegarli, infatti il progetto non è solo spazio ma tempo, passare del giorno e delle stagioni e delle persone nel tempo, è necessari disegnare per simulare la rappresentazione sensoriale.

Il controllo ambientale degli interni avviene manipolando la forma e la struttura i rapporti tra gli spazi e la distribuzione delle aperture in modo tale da far entrare aria e luce. La casa ecologica incentra la propria illuminazione/energia sulla luce del sole, facendo affidamento il meno possibile su quella artificiale.

Ci si dimentica che l'uomo reagisce all'ambiente con la totalità dei sensi e che è questa esperienza completa a generare il suo apprezzamento anche estetico. Questo concetto apre la porte anche ad un lato poetico: la raffinatezza di portare suoni, le fragranze e l'aria fresca dei giardini, all'interno degli edifici. Sono davvero la qualità degli spazi interni ed esterni a determinare la qualità della vita negli ambienti in cui si vive e lavora.

Capire, ricercare e riscoprire come la forma e la struttura di una costruzione possano influenzare l'ambiente interno ed esterno in modo da contribuire a creare un edificio dove vivere e lavorare siano salutari e piacevoli.

L'interessante e l'interesse del progettare un edificio in grado di operare un controllo del microclima, e quindi del confort interno, senza l'aiuto della tecnologia impiantistica (passivo in cui vengono sfruttati, a beneficio dell'uomo, fenomeni naturali come l'effetto serra, l'effetto camino, la convenzione naturale, l'inerzia termica, la trasparenza), oppure intervenendo con la tecnologia impiantistica (attivo), o sistema ibrido (attivo-passivo); è necessario dire che ai giorni nostri l'influenza e l'evoluzione dell'impiantistica esercita ormai un ruolo preponderante sul progetto/costruzione. A mio avviso le tecnologie in campo edile riferite al risparmio energetico ed alla costruzione, renderanno migliore l'habitat in cui viviamo/vivremo, sperando nella riduzione dei costi di installazione.

Il ruolo predominate lo effettua la "pelle" dell'edificio con la sua protezione, coibentazione e traspirazione, e la trasparenza per mettere in relazione interno ed esterno fino a confondersi, per seguire e difendersi/sfruttare l'andamento del giorno e delle stagioni.

Pensare all'edificio che diventa intelligente, in modo da interagire con l'esterno e modificarsi con il cambiare del giorno e della notte fino al cambiare del clima e delle stagioni; intelligente perché realizzato con le moderene tecnologie o intelligente perché realizzato come organismo vivente.

Pensare di realizzare una scatola completamente rivestita da una pelle continua che si modifica e ci protegga e/o sfrutti il modificarsi delle escursioni giornaliere e delle stagioni.

Infine è necessario moderare l'impatto del clima esterno su un ambiente interno, per raggiungere un'estetica contemporaneo non solo estetica.

Tutto questo è realizzabile senza l'utilizzo di grossi capitali, rispetto alle realizzazioni così dette "tradizionali", con dei piccoli accorgimenti, che a volte sono meno costosi del non realizzarli.

Per quanto riguarda poi i costi per la realizzazione degli edifici sono da fare non a tempo "0" ma nel periodo di vita dell'edificio stesso, con le rispettive perdite e guadagni derivanti dalla gestione; questo solo da un punto di vista economico, senza considerare il vantaggio del confort e della piacevolezza dell'abitare, che a volte non sono quantificabili economicamente.

Biografia utile:

Sergio Los, Natasha Pulitzer, "L'architettura del regionalismo" - Provincia Autonoma di Bolzano Servizio Energia

Edward Marzia "Sistemi solari passivi" soluzioni per una migliore qualità ambientale degli edifici - Franco Muzzio Editore

Schittich Staib Balkow Schuler Sobek "Atlante del vetro" - UTET

Lloyd jones "Atlante di bioarchitettura" - UTET

"Manuale del Vetro" - Saint-Gobain Glass

Uwe Wienke, "Manuale di Bioedilizia" seconda edizione – Edizione Dei.

Uwe Wienke, "L'edificio passivo" standard-requisiti – esempi – Alinea Editrice.

Jorrit Tornquist, "Colore e Luce teoria e pratica" – Istituto del Colore.

Ettore Zimbelli, Pietro Antonio Vanoncini, Marco Imperatori, "Costruzione stratificata a secco" Maggioli Editore.

Alessandro Logora, "Architettura e bioclimatica" Sistemi Editoriali.

Claudio Zappone, "La serra solare" Sistemi Editoriali.

Gianni Scudo, Josè Manuel Ochoa de la Torre, "Spazi verdi urbani" Sistemi Editoriali

Cristina Carletti, Fabio Sciurpi "Passivhaus, Evoluzione energetica e comfort ambientale negli edifici italiani", Pitagora Editrice Bologna - 2005